Tra le feste annuali più sentite, sicuramente sul podio un posto spetta senz’altro al Carnevale di Venezia. Questa meravigliosa città ospita infatti questa grande festa cittadina che si svolge con cadenza annuale nel capoluogo veneto. Il Carnevale Veneziano, si può dire sia una vera e propria istituzione e si tratta infatti di uno degli eventi più conosciuti e apprezzati del mondo, tanto che attira turisti da ogni parte del mondo e non solo dall’Italia stessa.
Le origini del Carnevale di Venezia risalgono a tempi davvero molto antichi, altro motivo che rende incredibile questa festa. La sua prima testimonianza accertata, è da attribuire a un documento del Doge Vitale Falier intorno all’anno 1000. Secondo quanto riportato, in questo ritrovamento si parlava di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta nella sua storia.
Perché le maschere
Questa festa, a quanto pare, grazie all’anonimato che maschere e costumi promettevano, permetteva che ci fosse quasi una specie di livellamento di divisioni sociali e diversi ceti, seppur differenti tra loro ed era persino ammessa la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia, a dimostrazione di quanto, durante questa festa, le convenzioni venissero totalmente accantonate. Queste concessioni erano tollerate e considerate un temporaneo allontanamento dalle tensioni e dai malumori che si creavano all’interno della Repubblica di Venezia, che era caratterizzata da rigidi limiti imposti ai suoi cittadini su questioni come la morale comune o lo stesso ordine pubblico.
Edizione 2018, il tema del gioco
Tornando ai giorni più recenti, una delle annate più belle del Carnevale di Venezia, è quella del 2018, che si è tenuta dal 27 gennaio al 13 febbraio di quell’anno.
Il tema portante di quell’edizione fu quello del “gioco”, che caratterizzò tutte le attrattive di quei giorni. Il gioco era inteso in ogni sua sfaccettatura ludica, leggera e spassosa, tramite ogni tipo di interpretazioni ed espressioni. Esso è infatti la base della socializzazione sin dai primi anni di vita ed è usato come strumento di costruzione delle identità più adulte: insomma, il gioco accomuna l’uomo perfino agli animali e si adatta alle più disparate età della vita. Il gioco del Carnevale di Venezia era quindi stato inteso come travestimento, invenzione, cambio di identità, intrattenimento e teatro, musica, arte e anche circo.
Gli eventi
Due importanti piazze, quali quella di San Marco e Piazza Ferretto, per l’occasione, presero proprio le sembianze di un enorme circo, a rappresentazione di una delle forme di spettacolo più antico della storia, colmo di stupore magia, e fantasia, dove si mescolano ambiti e ruoli diversi.
Inoltre, le varie attrattive hanno visto mischiarsi elementi tradizionali e innovativi, come la storica Festa delle Marie (il 3 febbraio), il volo dell’Angelo del Carnevale (4 febbraio) o spettacoli tutti nuovi come la regata sprint delle Colombine (28 gennaio), che per la prima volta nella storia, ha visto sfidarsi sui “gondolini” le donne della Regata Storica.
Tra le numerose feste, bisogna certo citare l’elegante e sontuoso evento cult del carnevale, ossia la festa in maschera più celebre del mondo: il Ballo del Doge, ideato e curato da Antonia Sautter, che quell’anno ebbe come tema Rebirth & Celebration.