Sport & Hobby

Nome posizioni Yoga: ecco il nome di alcune di esse e i benefici

Lo Yoga è una pratica che discende da un’antica disciplina, che a sua volta include varie correnti, ma che hanno come scopo la totalità dell’uomo. Esso apporta numerosi benefici al corpo e alla mente e qui, in questa pagina, si possono trovare le descrizione di alcune sue posizioni.

Due parole sullo Yoga

Prima di descrivere alcune delle sue posizioni, è bene spendere due parole sullo Yoga. Etimologicamente, la parola significa “legare insieme” o “tenere stretto”, e le sue origini si possono far risalire al 2500 a.C. Esso è incentrato soprattutto sulla respirazione e le sue varie posizioni permettono di rafforzare e rendere flessibili i muscoli.

Esistono varie pratiche di questa disciplina, ma i benefici sono sempre gli stessi. Lo Yoga, infatti, permette di incrementare la forza delle braccia e la flessibilità del corpo, diminuire l’acido lattico alle articolazioni, portare più ossigeno al cervello, aumentare la capacità polmonare, migliorare la postura e il metabolismo e diminuire il rischio di contrarre malattie cardiache. Inoltre, esso riduce lo stress, l’insonnia e l’ansia.

Le asana

L’istruttore di Yoga B.K.S. Iyengar ha detto “Il mio corpo è il mio tempio, le asana sono le mie preghiere”, e quando si parla di asana si fa riferimento alle varie posizioni di questa disciplina. Quella che si può definire “basilare” si chiama Tadasana, ovvero la posizione eretta, che si assume stando in piedi, con le gambe leggermente divaricate, contraendo tutto il corpo, dai talloni fino alla nuca, portando il petto in fuori e il peso sui talloni.

Tra le altre posizioni facili, che si potrebbero definire di “base”, sono incluse anche:

  • la posizione del cobra, la Bhujangasana, in cui il corpo assume la posizione che richiama quella del cobra durante l’attacco, quando solleva la testa e la parte superiore del corpo;
  • la posizione della locusta, o Salabhasana, che si esegue in posizione prona, con le braccia distese lungo il corpo e la fronte poggiata a terra, e mentre si ispira ci deve sollevare il più possibile da terra, mantenendo la posizione;
  • la posizione del fulmine, la Vajrasana, in cui si parte stando seduti sui talloni, tenendo le ginocchia strette tra loro e la schiena dritta. Si incrociano le dita delle manie dietro e si ispira, sollevando le braccia al di sopra della testa, facendo attenzione a non piegare la schiena, restando poi sui talloni;
  • la posizione del vento, ovvero la Pavanamuktasana, che prevede di sdraiarsi sulla schiene e lentamente portare le gambe (o una per volta) al petto, inspirando e poi si espira quando si distendono le gambe.

Seguono poi altre posizioni più impegnative, ma che non richiedono comunque sforzi eccessivi, come quella dell’arco, della cicogna, della candela, del triangolo, del dondolo, del coccodrillo, del pesce, etc.

Quella che sembra la più complicata è la Savasana, ovvero posizione del cadavere, che può sembrare facile ad un meno esperto, in quanto la si esegue supini, con le braccia e le gambe leggermente aperte e gli occhi chiusi mentre si respira, ma essa richiede molta concentrazione e prevede di rilassarsi completamente.

Potrebbe piacerti...